L’orto riveste da sempre un ruolo importante nel giardino.
In realtà, esso può essere considerato l’elemento germinale del giardino stesso.
In ogni civiltà, dalla Mesopotamia all’antico Egitto, dalla Roma repubblicana al medioevo, ciò che diverrà poi il giardino inteso quale luogo senza precise finalità pratiche se non quelle legate alla spiritualità e al trascorrere del ‘buon tempo’, nasce sempre da uno spazio produttivo protetto e curato.
La parola hortus sta proprio a significare uno spazio cintato, racchiuso e riparato dall’ambiente esterno.
Un luogo intimo, uno spazio produttivo caratterizzato dalla presenza di alberi da frutto ed ortaggi, in cui l’elemento vitale dell’acqua riveste un ruolo fondamentale.
Nel tempo, l’hortus viene anche ad assumere valenze simboliche e a rappresentare un pezzo di natura amica ed umanizzata, fino ad assurgere al significato di un piccolo eden.
Col progredire dello sviluppo sociale, da quello che era un luogo destinato alla produzione di cibo, scaturisce il giardino in quanto spazio senza finalità pratiche immediate.
Accanto all’orto, destinato alla produzione di cibo, compare il giardino, luogo in cui trascorrere il proprio tempo a contatto con una natura non ostile, passeggiando, conversando, leggendo, trovando ristoro dalle fatiche del vivere quotidiano.
Quindi gli elementi originari dell’orto sono l’intimità, la presenza dell’acqua, il senso di protezione e serenità che vi si respira.
È da questi elementi che bisogna partire per dare all’orto una collocazione significativa anche nel giardino contemporaneo.
Il ruolo dell’orto all’interno del giardino
Se possibile, nei miei progetti inserisco sempre un piccolo orto con caratteristiche ben precise.
Prima di tutto, pongo l’orto in un’area luminosa ma defilata, in modo che sia nascosto alla vista non per ragioni estetiche, ma per renderlo oggetto di scoperta e angolo di pace all’interno dello stesso giardino.
Quando si è al suo interno, bisogna sentirsi altrove, in un microcosmo in cui il nostro animo possa accordarsi al respiro e al ritmo lento della natura.
Questo scrigno intimo e segreto, deve poi essere luogo di condivisione e vicinanza con i nostri cari.
Effettuare piccoli lavori nell’orto, soprattutto con i bambini, vedendo crescere i frutti della cura che riversiamo su di esso, crea legami profondi e duraturi.
Si stabilisce un radicamento con l’ambiente, visto come entità degna del massimo rispetto e della nostra dedizione.
I lavori compiuti nell’orto secondo l’alternarsi delle stagioni, ci avvicinano allo spazio esterno della nostra abitazione facendone parte integrante della nostra casa.
Lavoro paziente, cura, silenzio, condivisione, rispetto: sono questi valori a fare dell’orto ben più che un luogo di semplice produzione di cibo.
Il produrre i nostri ortaggi in modo naturale, senza usare fitofarmaci, è comunque una delle ragioni fondamentali per includere un orto nel giardino contemporaneo.
Ortaggi finalmente saporiti, raccolti e poi mangiati direttamente sulla nostra tavola, riscoprendo il gusto vero dei prodotti di stagione.
Ecco perché l’orto, inserendosi nel solco di una tradizione millenaria, non dovrebbe mai mancare nel nostro giardino.
Come deve essere progettato l’orto
Considerata la valenza che esso assume all’interno del giardino, l’orto sarà scevro da elementi puramente decorativi e la sua bellezza risiederà nella semplicità di impianto e dei materiali usati.
È però necessario concepirlo e progettarlo nella maniera corretta.
Deve infatti essere un elemento che arricchisca il nostro giardino anche dal punto di vista estetico e che sia fonte di soddisfazione e non di frustrazioni.
Inoltre, per poter essere amato, l’impegno dato dall’orto deve richiedere un carico di lavoro gestibile anche da persone che abbiano altri impegni lavorativi e che non siano particolarmente esperte nella coltivazione di frutta ed ortaggi.
Prima di tutto bisogna scegliere una posizione adatta. La posizione ideale è esposta a sud, al riparo dai venti, senza ristagni di umidità. Questo assicurerà la maturazione ottimale dei nostri ortaggi evitando al contempo l’insorgenza di malattie fungine, che sono favorite da luoghi umidi ed ombreggiati.
Bisogna poi creare l’orto ricorrendo ad aiuole rialzate. Si definiranno cioè le aree in cui coltiveremo i nostri prodotti, separandole nettamente dai luoghi di passaggio.
Nei luoghi di passaggio andremo a coprire il terreno, ad esempio con telo pacciamante e ghiaia, in modo da limitare la crescita delle malerbe e da avere un aspetto ordinato, elemento questo fondamentale per un’area produttiva che potrebbe altrimenti rischiare di assumere un aspetto troppo dozzinale.
Nelle aree deputate alla produzione, andremo invece a creare delle vasche di circa 50 cm di altezza, che andremo a riempire con terreno ben sciolto e dotato di una buona quantità di sostanza organica.
L’altezza delle vasche permetterà di lavorare comodamente senza doversi chinare fino a terra.
Non calpesteremo mai il terreno all’interno delle vasche, evitando il suo compattamento e lasciandolo nelle condizioni di permeabilità ideali per le piante.
Il terreno non compattato dal calpestio non richiederà nessuna fresatura o altre lavorazioni che, oltre ad essere molto faticose, hanno effetti distruttivi sull’ecosistema del sottosuolo.
Fresare il terreno comporta infatti la distruzione dell’habitat costituito dalla micro flora e micro fauna che popolano un terreno fertile.
La larghezza delle vasche dovrà quindi essere limitata a 120-150 cm al massimo, in maniera tale da poterne raggiungere il centro senza dover entrare al loro interno.
Oltre ai benefici di carattere pratico descritti, la configurazione dell’orto a vasche rialzate è molto elegante e permette di dare all’orto diversi stili in base ai materiali impiegati.
Si potranno ad esempio creare vasche in pietra per dare importanza, in mattoni per dare un effetto più elegante, in blocchi di tufo per ottenere un carattere più rustico, in legno se si vuole un aspetto più naturale, in lamiera o acciaio Corten per un orto moderno.
In questa maniera viene creato un orto-giardino che dà un valore aggiunto alla nostra proprietà.
Infine, è essenziale prevedere un efficiente sistema di irrigazione che dia l’acqua necessaria agli ortaggi, senza richiedere levatacce quotidiane all’alba per annaffiare manualmente.
Infatti, è bene ricordare che l’irrigazione va sempre effettuata nelle prime ore della mattina per evitare ristagni idrici durante le ore notturne.
L’irrigazione effettuata in modo automatizzato con impianti a goccia, oltre al risparmio di tempo e fatica, permette anche di usare in maniera molto efficiente le scarse e preziose risorse idriche.
L’irrigazione con ala gocciolante è sicuramente da preferire all’irrigazione a pioggia o, ancora peggio, a quella tradizionale per infiltrazione da solco. Questi metodi infatti causano inevitabilmente la formazione di crosta che rende il terreno impermeabile all’acqua e all’aria.
I lavori nell’orto
Ci sono poche semplici operazioni da compiere in un orto su aiuole rialzate dotato di impianto di irrigazione automatizzato.
Prima di mettere a dimora le nostre piantine di ortaggi, distribuiremo a spaglio la quantità di fertilizzante necessaria per la stagione. Andremo a preferire concimi organici, come ad esempio letame in pellet (stallatico) o compost. I concimi organici sono infatti indispensabili per garantire la fertilità del terreno dotandolo di humus, che verrà poi trasformato dalla fauna terricola creando un ambiente ideale per la crescita delle nostre piante.
La sostanza organica verrà interrata ‘pettinando’ il terreno, cioè senza disturbare troppo gli organismi terricoli e quindi preservando la fertilità biologica del terreno. In questa maniera viene anche sistemato il terreno delle nostre aiuole, livellando la superficie delle vasche.
Verranno quindi poste a dimora le piantine da noi scelte, dopodiché si andrà a sistemare l’impianto di irrigazione per garantire che ogni pianta riceva l’acqua necessaria al suo sviluppo.
A questo punto si può stendere uno strato di pacciamatura, come ad esempio paglia, erba secca, cippato, ecc. per mantenere umido il terreno limitando la traspirazione e l’insorgenza delle erbe infestanti.
Dopodiché non ci saranno altre cose da fare: il terreno non calpestato e ricco di organismi viventi si troverà in uno strato strutturale idoneo ad accogliere e far crescere rigogliose le piantine. Il fabbisogno idrico delle piante sarà garantito dall’impianto di irrigazione e le malerbe saranno estremamente limitate.
Unica accortezza, nei periodi di inattività come ad esempio in inverno, sarà bene proteggere la superficie del terreno dall’azione battente della pioggia ricorrendo alla pacciamatura, così da prevenire perdite di fertilità prodotte da erosione, crosta, ecc.
Alla nuova stagione andremo a ripetere le operazioni già descritte, facendo attenzione all’alternanza fra i tipi di ortaggi piantati in una certa aiuola. Andremo cioè a cambiare la tipologia di ortaggio ospitata di anno in anno nella stessa vasca, in maniera da evitare un eccessivo sfruttamento di determinate sostanze nutritive che è tipico di ogni coltura.
È quindi molto semplice creare un orto che sia apprezzabile dal punto di vista estetico e funzionale nella sua gestione: scegliere il luogo giusto, realizzarlo con vasche rialzate, prevedere un efficiente impianto di irrigazione.
Le soddisfazioni non mancheranno.