Come tutti gli esseri viventi, anche gli alberi attraversano diverse fasi nel corso della loro lunga vita.
Dato che essi sono organismi a crescita continua, la loro capacità di sopravvivenza dipende dalla possibilità di regolare la loro massa in funzione dell’energia a disposizione, che si procurano attraverso i processi di fotosintesi che avvengono nelle foglie.
Gli alberi vivono e continuano a crescere, cioè ad aumentare la loro massa, finché la generazione di nuovi tessuti in nuove posizioni è superiore ai processi di decadimento delle parti vecchie.
È proprio il rapporto fra l’energia che gli alberi riescono a produrre in quanto esseri autotrofi (cioè che creano da sé il proprio nutrimento) e la loro massa corporea a determinare l’età di un albero.
Quando un albero è giovane i processi di decadimento sono molto limitati e il rapporto fra la massa dinamica (cioè le parti vive dell’albero) e l’energia a disposizione è nettamente a favore dell’energia.
La superficie di captazione dell’energia (tessuti verdi, fotosintetizzanti) è percentualmente molto estesa e può comprendere anche il tronco: la crescita è quindi veloce e l’eventuale asportazione di quantità anche elevate di tessuti viventi non comporta grossi squilibri energetici.
Su un albero giovane si possono quindi effettuare potature anche intense, purché eseguite correttamente e finalizzate al corretto allevamento dell’albero.
In un albero adulto si è avuto invece un grosso incremento di massa dinamica. L’apparato radicale si allarga e si superficializza, mentre la chioma tende ad arrotondarsi per via della minore dominanza apicale.
Inoltre l’energia disponibile per la crescita (immagazzinata nei tessuti di riserva) diminuisce in quanto è richiesta per numerosi altri processi come la riproduzione, la difesa dalle avversità, ecc..
In questo caso il rapporto fra massa dinamica ed energia si avvicina all’equilibrio e l’energia diventa un fattore limitante per la crescita.
La rimozione di porzioni anche limitate della chioma dell’albero adulto può quindi danneggiarlo seriamente: così facendo, infatti, si asporta sia il deposito dell’energia di riserva immagazzinata nel legno sotto forma di amido, sia la sede di produzione dell’energia stessa, ovvero le foglie.
Su un albero adulto, purché correttamente allevato e pertanto non bisognoso di interventi correttivi, la potatura deve quindi limitarsi a leggere regolazioni della chioma e all’eliminazione dei seccumi.
Gli alberi vecchi invece non riescono più a produrre energia sufficiente a mantenere in vita tutta la loro massa attiva.
Per questo essi cominciano ad isolare e lasciar morire parti del loro organismo, partendo dai rami basali che, per via della loro posizione, contribuiscono in maniera minore alla fotosintesi.
Un albero senescente avrà quindi una chioma ad ombrello, ovvero concentrata nelle parti alte, mentre il resto sarà soggetto a disseccamento. Anche l’apparato radicale comincia a deperire.
Potatura di alberi giovani
La potatura di allevamento si esegue per impostare correttamente la crescita di giovani alberi o per correggere difetti strutturali su alberi che non sono stati sottoposti in precedenza a tale operazione. Se correttamente allevati, gli alberi sviluppano una chioma equilibrata e, raggiunta la maturità, necessitano di minori interventi correttivi.
Nelle prime fasi di crescita di un albero la potatura di allevamento è pertanto finalizzata soprattutto a sviluppare un tronco con una forte cima centrale eliminando o potando i rami che possono entrare in competizione con essa e che farebbero pertanto assumere all’albero un portamento non “naturale”.
Infatti gli alberi giovani tendono a svilupparsi velocemente verso l’alto per raggiungere l’esposizione alla luce solare, fonte della loro vita. Non dovranno quindi assumere prematuramente la forma adulta, caratterizzata da una chioma più arrotondata ed equilibrata.
Durante l’allevamento di un giovane albero è necessario mantenere la metà del fogliame dell’albero sui rami che si sviluppano nei 2/3 inferiori dell’albero stesso. Questo favorisce lo sviluppo diametrale (conico) del tronco ed una migliore distribuzione del peso e delle sollecitazioni del vento lungo tutta la struttura.
Potatura di alberi adulti
Quando l’albero diventa adulto, tende a non avere più un forte vigore nella parte apicale e la chioma tende ad arrotondarsi.
La tecnica di potatura di alberi arrivati a questo stadio consiste fondamentalmente nel cercare di diminuire le ramificazioni di pari vigore per evitare un’eccessiva fittezza che porterebbe le parti interne della chioma a spogliarsi mantenendo il fogliame solo nelle parti più esterne.
Si effettua quindi una potatura di diradamento che influisce solo sul numero di rami e non sul volume complessivo dell’albero.
Lo sfoltimento della chioma consiste nella rimozione di rami morti, ammalati, in forte competizione con altri, male inseriti o con debole attaccatura, di scarso vigore vegetativo.
Può essere eseguita una selezione dei rami tesa a favorire migliori condizioni di penetrazione della luce e circolazione dell’aria. Un incremento di luminosità e di ventilazione stimola e mantiene lo sviluppo del fogliame anche nelle parti più interne della chioma, mentre il diradamento riduce gli effetti del vento sulla massa fogliare ed allevia il peso dei rami più carichi.
La rimonda del secco, consiste invece nell’eliminazione delle parti morte, deboli o in decadimento della pianta.
Qualora sia necessario ridurre la chioma di un albero in altezza o in ampiezza per motivi di spazio estetici si ricorre invece alla potatura di riduzione della chioma.
La potatura di riduzione va preferibilmente eseguita quando l’albero è giovane, bloccando la crescita nelle dimensioni volute o comunque su parti giovani dell’albero, per evitare ferite ampie ed eccessiva asportazione di chioma.
In ogni caso in tutte le tecniche di potatura bisogna evitare di rimuovere più del 30% del fogliame in una sola stagione. Interventi più drastici rischiano di mettere sotto stress la pianta, a causa della riduzione della attività fotosintetica.
Inoltre alberi e rami con corteccia sottile possono essere soggetti a scottature dei tessuti della corteccia dovute all’improvvisa esposizione al sole.
Potatura di alberi senescenti
Gli esemplari arborei senescenti non saranno sottoposti ad interventi di potatura, se non a quelli con finalità di sicurezza.
Visto il basso livello energetico a disposizione, con il procedere dell’invecchiamento dell’albero l’intensità di potatura decresce sino a limitarsi all’eliminazione delle parti secche e all’alleggerimento delle parti che dovessero divenire instabili.
Più che con interventi di potatura, nel caso di esemplari arborei vetusti si dovrà quindi agire per garantire la stabilità strutturale ed assicurare condizioni di vita stabili, che non perturbino per quanto possibile una situazione di già precario equilibrio.
Quindi è importante saper valutare lo stadio di sviluppo di una pianta e di saperne assecondare i bisogni sulla base delle esigenze tipiche di ognuno di essi.
Soltanto conoscendo le esigenze degli alberi ad ogni età ed applicando le corrette tecniche di intervento è possibile prendersi cura di quelli che sono dei veri patrimoni per le nostre comunità.