Un grande storico del giardino Pierre Grimal diceva che un giardino che non viene creato stagione dopo stagione dalla mano dell’uomo, è destinato a scomparire.
Questo per mettere in risalto come il giardino sia per sua stessa natura effimero, fragile, di come cioè abbia bisogno delle nostre cure per potersi sviluppare e poter prosperare.
Nel caso dell’architettura, la creazione di un edificio ha termine nel momento in cui esso viene costruito.
Quando il cantiere viene chiuso, comincia per l’opera architettonica un periodo di declino nel corso del tempo a cui noi dobbiamo opporci.
Nel caso dell’architettura quindi la manutenzione ha lo scopo di preservare l’edificio nelle condizioni che aveva al momento della realizzazione.
Per il giardino valgono considerazioni opposte: un giardino appena realizzato non è se non una parvenza, un riflesso di ciò che esso sarà a maturità. Quindi al termine dei lavori di realizzazione si è all’inizio della vita del giardino e non certo alla fine della sua opera di creazione.
Per far sì che il giardino possa crescere, svilupparsi e realizzare appieno la nostra idea progettuale, ha bisogno delle nostre cure.
E’ quindi fondamentale la gestione del giardino dopo la realizzazione. In linea di massima la gestione del giardino dovrà mirare a creare un ambiente fertile, sano, dove le piante possano crescere in maniera rigogliosa.
Si tratta di interventi che ho già illustrato in altri video, con le varie lavorazioni da compiere nei diversi periodi dell’anno.
L’aspetto che vorrei però sottolineare oggi è quanto la gestione del giardino sia importante soprattutto nel momento in cui è eseguita dai committenti, da chi cioè vive il giardino ogni giorno.
E’ normale demandare a dei professionisti l’esecuzione dei lavori più onerosi del giardino, però ciò che veramente fa la differenza è la cura nel corso del tempo, è la cura quotidiana che riserviamo al nostro giardino; e questo può essere fatto esclusivamente da chi il giardino lo vive nella quotidianità.
Tutti quanti abbiamo poco tempo a disposizione, per cui gestire il giardino non può voler dire passare troppe ore a prendersene cura.
E’ però importante stabilire un contatto con Il giardino, vivere al suo interno, frequentarlo.
Bisogna cercare di capire quali sono le esigenze delle piante, se c’è qualche problema, in maniera da intervenire prontamente.
Ad esempio il giardino appena realizzato è un ente particolarmente fragile: quando le piante avranno raggiunto la loro maturità lo spazio a loro disposizione sarà tutto occupato, ma le piante appena poste a dimora saranno ancora piccole, dovranno radicare.
In questa fase è fondamentale proteggerle dalla concorrenza delle malerbe.
Quindi la gestione del giardino va fatta soprattutto al momento dell’impianto, nei primi due anni dopo la realizzazione.
Dobbiamo pensare al giardino come penseremmo ad una creatura vivente: nei primi anni di vita esso è sicuramente più fragile.
Va seguito con più attenzione per poi lasciarlo sviluppare autonomamente negli anni successivi.
Prendersi cura del proprio giardino è fondamentale anche per amarlo a pieno, infatti si può amare soltanto ciò che si conosce, ciò di cui ci si è presi cura.
Le soddisfazioni che si ottengono in questo caso sono di gran lunga maggiori di quelle che si possono avere nel momento in cui non ci siamo mai curati del giardino, dato che abbiamo demandato sempre questa operazione ad altri, e ne godiamo unicamente dal punto di vista estetico.
Questo è sicuramente importante, ma ancora più importante è vedere il frutto del proprio lavoro in maniera tale che ciò che abbiamo creato sia anche frutto del lavoro delle nostre mani.
Quindi dopo aver realizzato il progetto del giardino, dopo che i lavori si sono conclusi, inizia la vera vita del nostro giardino e con esso inizia il nostro lavoro di cura, di manutenzione che deve portarci a vedere il giardino come una parte integrante della nostra casa, come un elemento in cui vivere la nostra quotidianità.