Quando si parla di gestione naturale o gestione sostenibile del giardino, si intende la possibilità di prendersi cura di esso in maniera rispettosa dell’ambiente, attenta alla salute delle persone ed il meno onerosa possibile in termini di impegno lavorativo e di spesa economica.
Prendersi cura del proprio giardino in maniera naturale è oltretutto un dovere etico.
Considerando i gravi problemi che affliggono il nostro pianeta, non è accettabile contribuire al loro aggravamento per poter avere un bel giardino.
Questo significa prima di tutto evitare l’uso di pesticidi e altre sostanze chimiche impiegate per curare le piante da parassiti ed infezioni.
L’uso di fitofarmaci deve quindi essere limitato il più possibile perché rende il giardino un luogo inquinato e poco salutare.
Inoltre l’impiego di pesticidi affronta i sintomi del malessere della pianta quando questi si sono già manifestati.
Bisogna invece intervenire a monte ed evitare che piante stressate e deboli vengano attaccate da parassiti.
Quindi la gestione sostenibile del giardino prevede una serie di accorgimenti per mettere le nostre piante nelle migliori condizioni di salute evitando di dover ricorrere a fitofarmaci.
Progettare un giardino sostenibile
La gestione sostenibile del giardino parte già dalla fase progettuale.
Rivolgersi ad un progettista di giardini professionista è, in questo caso, una scelta consigliabile che permette di conseguire notevoli risparmi nel corso del tempo.
Il giardino deve essere concepito tenendo nella dovuta considerazione la sua manutenzione dopo la realizzazione.
La scelta degli elementi vegetali deve ricadere su quelli che ben si adattano alle condizioni climatiche e microclimatiche del luogo.
Bisogna soprattutto tenere in considerazione le dimensioni delle piante a maturità, in modo che non sia necessario ricorrere ad onerose operazioni di potatura dopo alcuni anni.
Si tratta di una considerazione banale quanto importante. La maggior parte dei problemi per le piante deriva dalle continue potature a cui sono sottoposte, che le stressa e le espone all’attacco di parassiti.
Scegliere la pianta giusta in base al portamento e alle dimensioni è il primo requisito per evitare i costi e i danni derivanti da operazioni di potatura troppo invasive.
A questo proposito bisogna sfatare la falsa credenza per cui le piante vanno potate ogni anno per garantirne il benessere.
La potatura fa male alle piante, le stressa e le invecchia precocemente. La potatura non serve per far fiorire le piante, che già in natura fioriscono abbondantemente a scopo riproduttivo.
Le piante ornamentali vanno scelte in base al proprio portamento e quindi non è necessario deturparle per poter conferire loro l’aspetto desiderato: dovrebbero già possederlo naturalmente.
Ovviamente ci sono casi particolari come quello di giardini formali o dell’ars topiaria. Ma a parte casi estremi, la potatura va vista come un intervento dannoso che viene eseguito in maniera misurata e solo quando necessario.
Il garden designer deve poi tenere in debito conto la praticità del giardino.
Alcune scelte stilistiche possono essere suggestive dal punto di vista estetico, ma poco funzionali dal punto di vista della manutenzione.
Nel progetto del giardino bisogna sempre tenere presenti le esigenze di accessibilità alle aree dove il giardiniere dovrà lavorare.
Si eviteranno soluzioni progettuali che possono pregiudicare il benessere delle piante.
Facciamo un semplice esempio piuttosto comune, come quello di un ulivo posto in mezzo al tappeto erboso.
Bisognerebbe evitare di mettere alberi che richiedono poca acqua in mezzo al prato, che invece ne richiede molta. L’eccesso di acqua causerà l’insorgenza di malattie fungine e possibili marciumi radicali nell’albero. Le operazioni di sfalcio del tappeto erboso rischieranno di danneggiare il tronco della pianta favorendo l’ingresso di parassiti fungini.
Dover usare il decespugliatore attorno agli alberi e poi zigzagare fra le piante per poter tagliare il prato richiederà tempo e quindi costi maggiori.
Quindi il disegno del giardino va concepito pensando al benessere delle piante e alla facilità di gestione nel corso degli anni.
Creare un terreno fertile
Il segreto per un giardino sostenibile è quello di dar vita ad ambienti che possano nel tempo auto-sostenersi come avviene in natura. Eviteremo quindi associazioni di specie vegetali che non si riscontrano in natura e copriremo il terreno con una pacciamatura in modo da proteggerlo dall’azione degli elementi naturali e limitare l’insorgenza delle erbe infestanti.
Una volta che il giardino è progettato in modo sostenibile, bisognerà poi mettere in atto le giuste operazioni di gestione.
La gestione sostenibile si appoggia su tre cardini: creare un terreno fertile, apportare nutrimento, proteggere le piante.
Un terreno fertile è il prerequisito per piante sane. La fertilità è data dalla presenza di sostanza organica nel sottosuolo e dalla microflora e microfauna che ne attivano il ciclo di trasformazione.
Funghi, batteri, anellidi e altri organismi benefici, disgregano la sostanza organica cibandosene. In questa maniera migliorano le proprietà fisiche e chimiche del terreno e rendono disponibili per le piante gli elementi minerali.
I microorganismi benefici svolgono una forte azione antagonista nei confronti dei patogeni, di cui sono nemici naturali, e creano dei rapporti simbiotici con le piante, come ad esempio le micorrize.
Le micorrize sono la simbiosi fra un fungo e la radice. Il fungo penetra all’interno della radice per poter trarre da essa il nutrimento prodotto dalla pianta. Allo stesso tempo però, il fungo agisce come un’estensione della radice, permettendo alla pianta di raggiungere spazi del terreno inesplorati e di assorbire sostanze nutritive che da sola non riuscirebbe a catturare.
Il nostro compito è quindi quello di apportare sostanza organica per nutrire la vita nel sottosuolo, e se necessario inoculare i microorganismi che abitano il terreno.
La protezione delle piante si ottiene apportando sostanze che stimolino il loro metabolismo, attivando le naturali risposte che esse mettono in atto per difendersi dall’attacco di eventuali patogeni.
Prendersi cura di un giardino sostenibile
La gestione naturale del giardino è quindi un approccio metodologico che parte dalla fase progettuale e si sviluppa nel corso del tempo andando a favorire la vita e la creazione di un ecosistema stabile nel nostro giardino.
La cura del giardino sostenibile richiede di cambiare in parte la nostra concezione di ordine e di bellezza.
Lasciare evolvere il giardino in maniera naturale significa tollerare che parti di esso non siano esattamente come avevamo immaginato.
Il giardino può non essere sempre in perfetto ordine, ma proprio per questo sarà capace di sorprenderci e di emozionarci.
I nostri interventi saranno mirati e misurati, come si addice a chi stabilisce un rapporto diretto con gli esseri viventi che popolano il giardino.
Soprattutto, dobbiamo avere la pazienza di aspettare che la natura faccia il suo corso.
Far violenza sulle piante con interventi di concimazione o di gestione aggressivi è un modo inattuale e sbagliato di prendersi cura del giardino.
Le piante si ammaleranno perché non rispettiamo il loro naturale ciclo di sviluppo, useremo ingenti quantità di risorse preziose come l’acqua, avremo costi alti nel corso del tempo.
Prendersi cura del giardino in maniera sostenibile richiede quindi di cambiare non solo il modo di gestire gli spazi verdi, ma anche la nostra stessa sensibilità.