La committenza di origine asiatica ha richiesto la creazione di un giardino intimo, dall’atmosfera vagamente orientale, che si adattasse agli spazi esterni dell’abitazione. Questi ultimi sono costituiti da una serie di ‘stanze en plein air’ intime e raccolte, conchiuse da muri intonacati con colori tenui, che definiscono una serie di ambienti di grande raffinatezza, secondo i canoni estetici tipici del giardino orientale.
In fase progettuale si è quindi optato per un disegno degli spazi molto rarefatto e per l’impiego di materiali che trasmettessero un’impressione di semplice eleganza.
L’uso della ghiaia e della pietra per le aree calpestabili, spesso evidenziate dalla presenza di piccole siepi formali, sottolinea la divisione fra le parti del giardino da abitare e le zone destinate agli elementi vegetali. Questi ultimi sono impiegati in funzione ornamentale, come se fossero complementi di arredo degli ambienti esterni, e come accenti di colore in luoghi altrimenti caratterizzati da tinte molto neutre.
La natura particolarmente stilizzata delle aree che compongono il giardino, veri spazi abitativi all’aperto, rende la gestione degli elementi vegetali molto agevole, minimizzando le operazioni colturali richieste per assicurare il buon mantenimento dell’aspetto desiderato.
La presenza dell’acqua, sempre in quiete e da ammirare più che da utilizzare, sottolinea il carattere contemplativo degli spazi, che si aprono in sequenza in una sorta di piccolo percorso meditativo, fino a sfociare nella parte retrostante del giardino che si apre sui boschi limitrofi. Ampi spazi inerbiti rimarcano il passaggio dal giardino domestico, strettamente connesso all’abitazione, all’ambiente naturale incontaminato.
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