La proprietà oggetto di intervento si estende per circa 7 mila m2 in un contesto montano di grande suggestività, ma contrassegnato naturalmente da notevoli dislivelli e da un terreno prettamente roccioso.
Gli spazi circostanti la tenuta sono costituiti da aree boschive in cui si insinuano gli spazi del giardino, senza soluzione di continuità. Va quindi rimarcato il carattere domestico degli spazi del giardino rispetto alla natura circostante.
La presenza di una sorgente d’acqua naturale va valorizzata come elemento di fusione del giardino con la natura primigenia, oltreché per gli scopi di sostentamento degli elementi vegetali.
La presenza di due edifici contemporanei dall’architettura sostenibile e di un ampio giardino d’inverno è un elemento chiave dell’intera progettazione paesaggistica.
Desideratadeicommittenti
Modellare le aree del giardino in maniera da renderlo fruibile nella quotidianità, con particolare attenzione alle pendenze in gioco.
Mettere in relazione gli edifici con gli spazi esterni, rispecchiandone l’ariosità e la leggerezza stilistica.
Utilizzare materiali locali per i vari elementi del giardino.
Sfruttare in maniera scenografica la presenza dell’acqua in movimento della sorgente naturale nella parte inferiore della proprietà.
Soluzione Progettuale
Le aree in prossimità degli edifici sono state rese pianeggianti per renderle vivibili: il riporto di terreno fertile permette la realizzazione di ampi prati e di affacci naturali sull’impressionante paesaggio circostante: qui sono utilizzati ghiaia e cordonature in pietra locali nel rispetto dell’approccio sostenibile sposato dalla committenza.
Si è data una chiara conformazione agli spazi andando a limitare i diversi livelli del terreno: ove erano presenti pendii e piccole aree a quote diverse, si è cercato di creare aree più ampie raccordate da pendii naturali.
Il risultato finale della modellazione del terreno permette di far giungere gli assi carrabili al livello degli edifici (l’area pianeggiante più ampia del giardino), e da qui discendere poi al livello inferiore dove sono collocati la serra ed il laghetto di montagna.
La sorgente naturale è stata valorizzata creando un laghetto alimentato dall’acqua che sgorga dalla roccia al di sotto di uno degli edifici: lo specchio d’acqua si protende verso la zona dell’ampia serra, mettendo in correlazione le aree inferiori della tenuta.
L’acqua del laghetto costituisce un bacino di accumulo naturale, che viene utilizzato per un sistema di irrigazione dedicato agli orti presenti nell’ampia serra climatizzata. In questa maniera si è cercato di massimizzare l’efficienza nell’utilizzo di una risorsa fondamentale, seppur in un ambiente meno soggetto alla penuria d’acqua rispetto altri contesti.
All’interno del giardino sono state impiegate pochissime specie vegetali, seppur in armonia con la vegetazione autoctona circostante: betulle ed aceri ripetuti in gruppi per le alberature; ginepri, aceri palmati, pino mugo e rododendri per gli arbusti. Questa rarefazione nell’utilizzo delle piante del giardino è necessaria per marcare il pensiero progettuale che contraddistingue lo spazio umano da quello del paesaggio naturale circostante, trasmettendo un’impressione di ariosità e semplicità che ben si coniuga con l’architettura degli edifici.